Traduzione Legalizzata
Cosa significa traduzione legalizzata e quando serve?
Se avete bisogno di utilizzare un documento tradotto in un Paese diverso da quello in cui è stato emesso, potreste dovervi sottoporre a un processo chiamato traduzione legalizzata. Si tratta di una procedura che conferisce valore legale al documento tradotto, rendendolo accettabile anche a livello internazionale. Vediamo in cosa consiste e quali sono i casi in cui è necessaria.
La traduzione legalizzata è un passaggio ulteriore rispetto alla traduzione asseverata, che invece ha valore solo nel Paese di origine. Per ottenere la legalizzazione, bisogna presentare il documento originale in lingua straniera e la relativa traduzione asseverata presso l’ufficio della Procura della Repubblica o della Prefettura competente, che apporranno il timbro di legalizzazione. In questo modo, il Pubblico Ufficiale attesta l’autenticità della firma del traduttore e la conformità della traduzione all’originale.
La traduzione legalizzata è richiesta per documenti come atti pubblici (certificati di nascita, matrimonio, morte, titoli di studio, ecc.), documenti legali, contratti e atti notarili. Non si può legalizzare documenti privati, a meno che non siano stati trasformati in documenti pubblici secondo le norme previste dalla legge.
In alcuni Paesi la legalizzazione è sostituita dall’apposizione dell’Apostille, una formalità più semplice e veloce che permette il riconoscimento del documento in Italia. L’Apostille viene rilasciata dall’autorità competente designata da ciascuno Stato e va allegata al documento originale e alla traduzione asseverata.
La traduzione legalizzata è un servizio che richiede competenza, serietà e precisione. Solo un traduttore qualificato può soddisfare queste esigenze e fornire un lavoro di qualità.
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